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Bocciate le proposte di direttiva e regolamento sulla e-card europea dei servizi

26/03/2018

Bocciate le proposte di direttiva e regolamento sulla e-card europea dei servizi

Il Parlamento europeo si è espresso contro l’adozione di una carta elettronica europea dei servizi, in linea con quanto già dichiarato dalla Rete delle Professioni Tecniche. Il limite evidenziato da RPT è il rischio di sovrapposizione dell’e-card con la tessera professionale europea, strumento già esistente dal 2013
La Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo ha bocciato due proposte della Commissione europea:  una proposta di Direttiva (COM (2016) 823) e una proposta di Regolamento (COM (2016) 824) sulla e-card europea dei servizi. Quando iniziarono i lavori di redazione dei due documenti, nel gennaio 2017, la Commissione aveva dichiarato il suo intento di “rivitalizzare il settore dei servizi”, riducendo la burocrazia e semplificando le procedure e le formalità amministrative. Da qui la creazione di una e-card europea dei servizi ovvero una procedura elettronica semplificata per rendere più facile per i prestatori di servizi alle imprese e di servizi di costruzione espletare le formalità amministrative necessarie per fornire servizi all’estero.
La Rete delle Professioni Tecniche ha immediatamente sottolineato il grande limite della proposta, quello cioè di andare a sovrapporsi alla tessera professionale europea, uno strumento previsto già nel 2013 per favorire la prestazione di servizi transfrontaliere da parte dei professionisti. Viste tali perplessità, RPT ha suggerito l’estensione della tessera professionale europea, ad oggi in uso solo per 5 professioni, e poi in seconda battuta di ritirare la proposta di direttiva sulla e-card o quanto meno di escluderne i lavoratori autonomi. 
La carta elettronica, infatti, non avrebbe offerto alcuna garanzia in termini di riconoscimento delle qualifiche professionali, pertanto la sua applicazione all’ambito delle professioni regolamentate avrebbe rischiato di ledere quei principi di tutela e garanzia dei consumatori che giustificano l’esistenza di aree di attività riservate dalla legge ai professionisti. Al contrario la tessera professionale europea rappresenta un elemento chiave per la modernizzazione della direttiva sulle qualifiche professionali e per ottenere una maggior efficienza economica ed operativa, avvantaggiando i professionisti e diminuendo gli oneri amministrativi legati al riconoscimento delle qualifiche professionali. 
“Con il nostro intervento – commenta la Rete – siamo riusciti a difendere gli interessi dei cittadini che avrebbero potuto essere confusi dalla sovrapposizione di e-card e tessera professionale. Il risultato conseguito è frutto di un lungo lavoro fatto in sinergia con tutti i deputati della commissione IMCO dei vari gruppi politici e, soprattutto, con tutti i componenti della Rete. Ora ci troviamo di fronte a una grande opportunità, quella di chiedere alla Commissione europea, attraverso il Parlamento europeo, di avviare un percorso che possa consentire di estendere l’utilizzo della tessera professionale europea anche alle professioni tecniche che finora ne sono escluse”. 

QUI il comunicato