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Superbonus e altri bonus edilizi, cosa si può fare dopo il 4 aprile 2024?
Innumerevoli gli interrogativi dei proprietari immobiliari dopo la stretta decisa dal Consiglio dei Ministri sul Superbonus, in merito alla cessione del credito e lo sconto in fattura. Alle principali domande riassunte da Adnkronos/Labitalia, che per un approfondimento ha interpellato il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, risponde il consigliere Paolo Biscaro
Un nuovo testo e una scadenza fissata al 4 aprile 2024: cambiano così, una volta ancora, le caratteristiche del Superbonus. Con la testata giornalistica Adnkronos/Labitalia, il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati ripercorre i passaggi principali della novità, grazie a un insieme di domande e risposte che illustrano il cambiamento, nell’intento di elaborare un contenuto unicum che possa guidare gli interessati. Scopriamo come.
D. Dopo la scadenza del 4 aprile 2024 fissata dal Governo per lo stop allo sconto in fattura e la cessione del credito per i bonus edilizi, cosa possono fare i cittadini che hanno avviato i lavori ma non hanno presentato la documentazione?
R. Per coloro che hanno avviato i lavori di ristrutturazione edilizia nel 2023, e hanno ricevuto almeno una fattura per l’esecuzione delle opere in oggetto che risulta pagata entro il 4/42024, continua a essere vigente la pregressa normativa e, benché non sia stata presentata la documentazione entro il termine previsto del 4 aprile 2024, possono continuare a usufruire dell’agevolazione del 70%.
Se hanno ricevuto almeno una fattura ma non risulta il relativo e dovuto pagamento, gli interessati ricadono nella stretta prevista dal nuovo decreto n. 39/2024 approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso martedì 26 marzo 2024 e non possono apportare correzioni o integrazioni perché il testo ha cancellato la remissione in bonis.
Ricordiamo che il documento fissava al 4 aprile 2024 il termine ultimo per inviare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione relativa alla propria scelta: optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, in alternativa alla fruizione diretta del Superbonus o degli altri bonus edilizi, sempre relativamente alle spese legate a ristrutturazioni edilizie effettuate nel 2023.
Una comunicazione che comprendeva l’insieme della documentazione tecnica (contratti, fatture pagate, APE ante e post, computo metrico, trasmessi sul portale predisposto dall’ENEA dal tecnico asseveratore) e fiscale che andava trasmessa mediante la piattaforma tecnologica messa a disposizione nell’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate e inviata dal beneficiario o dal soggetto che rilascia il visto di conformità (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro ed esperti iscritti alle Camere di Commercio).
D. La documentazione può essere successivamente trasmessa?
R. Come sopra anticipato, coloro che hanno ricevuto almeno una fattura per l’esecuzione delle opere di ristrutturazione edilizia che risulta pagata, possono ancora inviare la documentazione e usufruire dell’agevolazione del 70%. Ricordiamo che il Superbonus agevola diversi interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico, alcuni sono trainanti e consentono un accesso diretto alla detrazione fiscale, altri sono trainati e usufruiscono del Superbonus solo se eseguiti insieme a uno dei primi. La detrazione prevista è del 70% per tutto il 2024 e del 65% fino al 31 dicembre 2025, in base alla legislazione vigente.
D. Chi ha inviato i dati può modificarli?
R. Non è più possibile effettuare alcuna variazione relativamente ai dati fiscali, questo il ‘cuore’ del nuovo decreto e del termine fissato al 4 aprile 2024: il termine e le disposizioni del testo impediscono di fatto la remissione in bonis. Una disposizione che risponde alla finalità del decreto n. 39/2024: introdurre misure più incisive per la tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica.
D. Avete stime su quanti hanno avviato lavori e non hanno presentato documentazione entro il 4 aprile 2024?
R. Purtroppo non è possibile avere una stima, si tratta di dati che - al momento – potrebbero essere resi noti soltanto dallo Stato, quale unico soggetto tenutario delle informazioni e dei movimenti in questione.
IL COMMENTO/LA POSIZIONE DELLA CATEGORIA. “La scelta di intervenire sui conti pubblici - se si ritiene che questi possano essere fuori controllo - è indispensabile - precisa il Consigliere Nazionale CNGeGL Paolo Biscaro - ciò non esclude la possibilità di un approccio e una visione che fin da questo momento possano far ripensare propositivamente ai bonus edilizi, in ottica di recupero energetico del patrimonio italiano e in vista delle necessità dettate dal cambiamento climatico e dalla direttiva europea sulle case green. Sono strumenti che si trasformano in opportunità per la salute e l’incolumità pubblica, nonché elementi utili per il buon andamento del comparto edile che - abbiamo avuto nuovamente conferma dai recenti dati del settore - gioca un ruolo strategico per l’economia del nostro Paese e concorre in modo importante al mantenimento del PIL”.
QUI l’approfondimento pubblicato da Adnkronos/Labitalia