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angle-left Radon e qualità dell’aria indoor: con la nuova UNI 11976:2025 nasce una nuova era per l’edilizia salubre
14/04/2025

Radon e qualità dell’aria indoor: con la nuova UNI 11976:2025 nasce una nuova era per l’edilizia salubre

 

Organizzato dal Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Trento, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Donne Geometra, si è svolto in data 14 aprile 2025 l’evento formativo “Gas Radon – l’esperto in risanamento dalla normativa all’applicazione pratica”. Per il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati era presente il consigliere Michele Specchio

 

L’edilizia del futuro si gioca su un terreno sempre più strategico: quello della qualità dell’aria negli ambienti chiusi. In un contesto in cui la salubrità degli spazi abitativi e lavorativi è diventata un elemento imprescindibile di sostenibilità e benessere, la questione del Radon – gas radioattivo naturale e seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo – assume un ruolo centrale.

Invisibile, inodore e incolore, il Radon si sprigiona dal sottosuolo e può infiltrarsi negli edifici attraverso crepe, giunzioni strutturali, canalizzazioni o impianti non adeguatamente isolati, accumulandosi in particolare in ambienti al piano terra, interrati e seminterrati. La sua pericolosità è nota da tempo, ma solo negli ultimi anni si è assistito a una presa di coscienza istituzionale e tecnica più matura, che oggi si traduce in norme stringenti, investimenti mirati e una crescente attenzione da parte dei professionisti del settore.

NUOVI OBBLIGHI NORMATIVI E MISURE OPERATIVE. A partire dal 1° gennaio 2025, la soglia massima consentita di concentrazione di Radon negli edifici di nuova costruzione è stata ridotta a 200 Bq/m³, come previsto dal Decreto Legislativo 101/2020 e sue successive modifiche. Questo limite più severo rappresenta un importante spartiacque per il settore edile, imponendo un cambio di paradigma nella progettazione architettonica e impiantistica, nonché l’adozione di tecnologie avanzate per la prevenzione e la mitigazione del gas.

In aggiunta, il Decreto approvato il 2 gennaio 2025 e quello del 3 gennaio 2025 introducono ulteriori risorse per le Regioni, finalizzate a potenziare le attività di misurazione, monitoraggio e mappatura delle zone a rischio. Le prime Regioni ad aver già definito le aree prioritarie di intervento sono Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Toscana, che hanno avviato piani strutturati per il rilevamento geologico, la classificazione dei territori e l’adozione di strategie di mitigazione.

IL PIANO NAZIONALE D’AZIONE PER IL RADON. Questi interventi si inseriscono all’interno di una visione più ampia delineata dal Piano Nazionale d’Azione per il Radon 2023–2032, un documento strategico che promuove un approccio integrato e a lungo termine per ridurre i rischi legati al Radon negli edifici pubblici e privati. Il Piano prevede una combinazione di misure tecniche attive (come ventilazione forzata, depressurizzazione, pressurizzazione e barriere fisiche) e passive (isolamenti, drenaggi, materiali specifici), integrate da attività di monitoraggio costante della qualità dell’aria indoor e campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza.

LA NORMA UNI 11976:2025: UNO STRUMENTO TECNICO PER LA SALUBRITÀ. Un ulteriore passo avanti è rappresentato dalla pubblicazione del 10 aprile 2025 della nuova norma UNI 11976:2025, intitolata “Ergonomia dell’ambiente fisico – Strumenti per la valutazione della qualità dell’aria interna”. Questo standard tecnico introduce criteri chiari e condivisi per la misurazione della qualità dell’aria indoor, offrendo strumenti pratici per tutti gli attori coinvolti: progettisti, gestori di edifici, esperti di risanamento.

L’applicazione della norma comporta vantaggi significativi:

Salute e benessere: ambienti più sicuri e salubri per gli occupanti, soprattutto in scuole, uffici, abitazioni e luoghi di lavoro;

Strumenti di verifica: parametri di riferimento oggettivi e misurabili per la valutazione delle condizioni ambientali;

Supporto alla progettazione: linee guida operative che aiutano i tecnici a integrare la qualità dell’aria nei progetti fin dalle fasi iniziali.

Questi benefici si estendono anche al campo della sostenibilità energetica, promuovendo un approccio olistico in cui salubrità e risparmio energetico procedono di pari passo, a vantaggio della qualità della vita e della riduzione dell’impatto ambientale degli edifici.

LA FORMAZIONE COME MOTORE DI CAMBIAMENTO. Trasformare la normativa in pratica concreta richiede una solida base di competenze tecniche. Da qui nasce l’importanza crescente della formazione professionale, come dimostra l’evento nazionale “Gas Radon – l’esperto in risanamento dalla normativa all’applicazione pratica”, organizzato dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Trento in collaborazione con l’Associazione Nazionale Donne Geometra. L'evento, valido anche per l'aggiornamento obbligatorio degli Esperti in Interventi di Risanamento (EIR), ha rappresentato un'opportunità formativa di rilievo per geometri, ingegneri, architetti e periti edili.

La partecipazione numerosa di tecnici da tutta Italia testimonia il crescente interesse del settore per questi temi, e soprattutto la consapevolezza che la lotta al Radon passa anche attraverso la qualificazione del capitale umano. Il Presidente del Collegio, Flavio Zanetti, ha evidenziato l’importanza del ruolo dei geometri nella revisione dei regolamenti edilizi locali e nella diffusione di buone pratiche progettuali, mentre il consigliere del CNGeGL Michele Specchio, con delega alla salubrità, ha richiamato la necessità di un approccio integrato tra istituzioni, enti tecnici e professionisti.

È proprio in questa direzione che da anni si muove l’Associazione Nazionale Donne Geometra, promotrice di una visione innovativa e sistemica dell’edilizia sostenibile e salubre. L’Associazione ha avviato un’intensa attività di ricerca scientifica e progettuale in collaborazione con le più prestigiose università italiane e internazionali, nonché con enti tecnici e rappresentanze professionali. Da queste sinergie è nata una vera e propria scuola di alta formazione, oggi punto di riferimento nazionale per l’aggiornamento continuo dei professionisti del settore.

Questo lavoro pionieristico ha dato origine al progetto dell’Edificio Salubre, un modello multidisciplinare in cui i geometri si sono distinti come apripista nell’applicazione concreta delle strategie di prevenzione, diagnosi e bonifica ambientale. Una visione anticipatrice che oggi si rivela fondamentale per affrontare le nuove sfide normative e sanitarie legate al Radon e alla qualità dell’aria indoor.

UN CONFRONTO TECNICO DI ALTO LIVELLO. Durante l’evento, numerosi esperti hanno condiviso aggiornamenti normativi, casi studio e soluzioni tecniche innovative. Tra gli interventi, quelli di Federica Leonardi (INAIL), del fisico Luca Verdi (Agenzia Provinciale per l’Ambiente di Bolzano) e di Paola Allegri, presidente dell’Associazione Nazionale Donne Geometra. Si è parlato di ventilazione meccanica controllata, barriere antiradon, drenaggi e bonifiche strutturali, ma anche di strategie di monitoraggio e analisi del rischio, offrendo ai partecipanti un quadro aggiornato e concreto delle possibilità operative.

I GEOMETRI AL CENTRO DELLA TRANSIZIONE SALUBRE. Il geometra emerge sempre più come figura chiave nella transizione verso un’edilizia attenta alla qualità ambientale. La sua capacità di leggere la normativa, interpretare le criticità territoriali e tradurre le direttive in interventi tecnici lo rende un vero e proprio ponte tra le istituzioni e il territorio. Non più solo progettista, ma anche diagnosta ambientale, consulente per la salubrità e promotore di cultura tecnica e prevenzione.

UN’ALLEANZA PER EDIFICI PIÙ SICURI PER LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE. L’incontro si è chiuso con un messaggio forte e chiaro: la sfida del Radon si vince solo attraverso una collaborazione sistemica tra Ministeri, Regioni, enti di ricerca, professionisti e cittadini. Lavorare insieme per trasformare il rischio in opportunità significa creare un futuro dove la salubrità degli ambienti costruiti sia una priorità condivisa, un valore irrinunciabile e un indicatore reale di qualità della vita.

Oggi, l’operatività dei professionisti del settore costruzioni nella prevenzione del Radon non è più un’opzione: è un obbligo di legge, una responsabilità verso la collettività e un segno tangibile di etica professionale. È tempo di agire, con consapevolezza, competenza e spirito di collaborazione.