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Laurea e parità di genere: il corso giusto, al momento giusto
In Italia, il divario occupazionale tra uomini e donne resta un nodo critico e laurearsi può fare la differenza, se si sceglie un percorso universitario abilitante e immediatamente spendibile sul mercato del lavoro
Secondo Eurostat 2024, il tasso di occupazione femminile (20–64 anni) si ferma al 57,4%, ben al di sotto della media UE (70,8%). Quando le donne sono laureate questo dato sale al 79,3%, avvicinandosi alla media europea (84,3%) e riducendo il gender gap con gli uomini laureati a meno di 7 punti (86,2%). In questo caso il divario occupazionale di genere in UE è di circa 10 punti percentuali (80,8% uomini vs 70,8% donne), mentre in Italia il gap arriva a circa 19‑20 punti. .
A confermare lo scenario è anche il Rapporto CNEL–ISTAT 2025, che sottolinea come l’istruzione superiore sia una delle leve più efficaci per colmare il divario di genere, sia in termini di accesso al lavoro, sia di qualità delle posizioni ricoperte. Il confronto con le fasce meno istruite è netto:
- solo il 36,6% delle donne con licenza media è occupato (UE: 47,3%);
- tra le diplomate si sale al 58,6%, ma il divario resta forte.
In questo scenario, il corso di laurea triennale in Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio (classe LP-01), abilitante alla professione di geometra laureato, si propone come una risposta concreta per le nuove generazioni e, in particolare, per le donne: un percorso che unisce formazione tecnica e materie STEM, occupabilità e possibilità di crescita.
Scegliere oggi una laurea professionalizzante significa costruire il proprio futuro in modo consapevole, autonomo e qualificato.
QUI il Rapporto EUROSTAT
QUI il Rapporto CNEL – ISTAT
Per approfondire, clicca QUI
Foto di Andrea Piacquadio