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angle-left Il geometra del futuro: tra laurea abilitante e nuove prospettive professionali
15/02/2025

Il geometra del futuro: tra laurea abilitante e nuove prospettive professionali

 

Da oggi il geometra ha la “sua” laurea. Un cambiamento epocale per una professione che, da sempre, rappresenta un punto di riferimento nel settore tecnico e della progettazione. Il primo studente dell'Università di Genova a ricevere il titolo, nel corso di laurea triennale professionalizzante in "Tecnologie per l'edilizia e il territorio", è Francesco Delfino, 55 anni, istruttore tecnico presso il Comune di Genova, Municipio VII Ponente
 

La sua laurea non è solo un traguardo personale, ma segna anche un cambiamento importante per la categoria. Il corso di laurea attivato nel 2020, e ora presente in 25 atenei italiani, è abilitante: permette ai neolaureati di iscriversi direttamente all'albo senza dover svolgere il tradizionale tirocinio e l'esame di Stato. Un’opportunità che apre la strada alla professione anche a chi proviene da percorsi scolastici diversi dal CAT (Costruzioni, Ambiente e Territorio), e che mira a formare figure sempre più qualificate per affrontare le grandi sfide del settore: cambiamenti climatici, sostenibilità edilizia e gestione del territorio.

Ne parliamo con il protagonista di questo importante passo.

D. Francesco, lei è il primo laureato in questo nuovo percorso. Cosa l'ha spinta a intraprendere questa strada, pur essendo già iscritto all'Albo dei Geometri?

R. Per me è stata una scelta di crescita personale e professionale. L'aggiornamento è fondamentale in un mondo in continua evoluzione, soprattutto in un settore come il nostro, dove le competenze devono essere sempre al passo con le nuove tecnologie e le normative. Questa laurea è un valore aggiunto, non solo per chi si affaccia alla professione, ma anche per chi già opera nel settore. Infatti, durante la mia esperienza universitaria, svolta parallelamente all’attività lavorativa, ho arricchito le mie conoscenze e competenze tecniche che ho potuto applicare anche al cantiere oggetto della mia tesi di laurea.

D. Quanto è importante questa novità per la categoria dei geometri?

R. Tantissimo. Prima di questa riforma, l'unico percorso per diventare geometra prevedeva il diploma CAT, il tirocinio professionale e l'esame di Stato. Ora, con la laurea abilitante, si offre un'alternativa altrettanto valida e più strutturata, che garantisce una preparazione ancora più approfondita e interdisciplinare; le lezioni di teoria includono diversi laboratori che affrontano le tematiche più attuali e specialistiche cui il geometra è chiamato ad affrontare, oltre al tirocinio previsto nel terzo anno. È un'opportunità sia per i giovani, sia per la professione stessa, che si arricchisce di nuove competenze.

D. Quali sono stati i temi della sua tesi?

R. Il mio lavoro ha riguardato il risanamento corticale di un pilastro d'angolo dell'ex complesso cantieri navali Ansaldo Cerusa a Voltri. Si tratta di un immobile trasformato da capannone industriale a centro socio-culturale, un ottimo esempio di come il patrimonio architettonico possa evolversi nel tempo, mantenendo una connessione con il passato. Ho affrontato un caso pratico, di cui ho seguito in prima persona la direzione lavori, analizzando le tecniche di recupero strutturale in un contesto di edilizia esistente, un ambito sempre più cruciale per la sostenibilità e la riqualificazione urbana, limitando perciò il consumo di territorio a tutela dell’ambiente. La tesi gravita attorno ad un caso pratico utilizzato a campione, ma che vuole dare l’idea di un esempio tipo, cui il tecnico deve approcciarcisi durante tutte le varie fasi di vita del cantiere.

Un evento di questa portata ha raccolto la presenza di quanti hanno reso possibile questo esito. Ascoltiamo le loro voci.

Un percorso che guarda al futuro. Il professore Domenico Sguerso, coordinatore del corso di laurea, ha sottolineato l'importanza di questa formazione per il settore:"Il ministero ha dato il via libera nel 2020, e l'Università di Genova ha risposto attivando due percorsi specifici: uno per i geometri e uno per i periti industriali. La richiesta è alta, e questo dimostra quanto fosse necessario un aggiornamento della formazione tecnica."

Anche il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, con il consigliere Paolo Ghigliotti, insieme a Marco Prato, presidente del Comitato ligure dei Collegi dei Geometri, e Stefano Armano, presidente del Collegio dei Geometri di Genova, ha evidenziato la rilevanza di questa innovazione: "Oggi convivono due strade per diventare geometra: il tradizionale diploma CAT con tirocinio e abilitazione, e la nuova laurea triennale. In futuro, sarà la categoria stessa a decidere se mantenere entrambi i percorsi o se indirizzare sempre più verso la laurea."

Secondo Alessandro Clavarino, infine, Provveditore agli studi di Genova e Savona, questo cambiamento è cruciale perché apre la professione anche a studenti provenienti da percorsi scolastici diversi, garantendo al tempo stesso una maggiore qualificazione.

Un passo avanti per la professione. I numeri parlano chiaro: in Italia ci sono circa 86.000 geometri, di cui il 30% donne. In Liguria, gli iscritti all'Albo sono 2.700, con 1.200 solo a Genova. Ma la domanda è in crescita, soprattutto in un settore sempre più coinvolto in temi cruciali come il cambiamento climatico, la gestione del territorio e l'edilizia sostenibile. Proprio per questo, Università e Categoria stanno lavorando insieme per offrire nuove opportunità formative, come l'academy sui cambiamenti climatici lanciata a Genova.

 

QUI l’articolo de Il Secolo XIX sulla prima proclamazione di laurea all’università di Genova