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ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI – RELAZIONE DEL CONSIGLIERE PIETRO LUCCHESI
Dopo l’intervento del consigliere CNGeGL Luca Bini, i lavori della seconda giornata dell’Assemblea dei Presidenti proseguono con la relazione del consigliere CNGeGL Pietro Lucchesi, che ha illustrato alla platea le attività svolte nel corso del suo mandato
La prima iniziativa è datata 11 febbraio 2021 sul Superbonus 110%. Una mobilitazione immediata sul tema che, oltre ad una serie di eventi dedicati che hanno avuto partecipazione più che massiva, ha portato alla creazione di un archivio, tuttora attivo e aggiornato, che permette di consultare tutte le modifiche della normativa e il quadro legislativo di riferimento della misura.
Parallelamente, la Commissione sostenibilità ambientale ha lavorato sull’inquadramento ambientale di tutte le attività che possono riguardare il costruito e quello da costruire. Non si tratta solo dell’efficientamento energetico dell’edificio, ma dell’interazione dell’edificio con tutto il mondo che lo circonda.
Successivamente ci sono stati interventi anche su Klimahouse, per affrontare il problema di quanto fossero compatibili con l’ambiente, e degli effetti che portavano, tutti gli interventi fatti con il Superbonus.
Ed ecco il progetto "Geometra 2030", presentato inizialmente nelle Assemblee dei Presidenti di Salerno e Genova e successivamente nei collegi di tutta Italia, nato con l’obiettivo di sviluppare una serie di operatività sui criteri ambientali da mettere in atto nella progettazione. Quindi, non solo prestazione energetica dell’edificio, ma visione di insieme dell’interazione e degli effetti sull’ambiente circostante. Infine, nel 2022 gli eventi sulle prospettive future del Superbonus e a marzo 2023 la presentazione della direttiva Green, per porre l’attenzione sugli obiettivi europei e internazionali.
“La direttiva Green nata il 14 marzo - ha spiegato il Consigliere CNGeGL Pietro Lucchesi - prevedeva il raggiungimento nel 2030 della classe E e nel 2033 della classe D per gli edifici residenziali. Tra gli obiettivi la classe E nel 2027 per gli edifici non residenziali e pubblici e la classe D nel 2030. Esenzioni per gli edifici vincolati, le case vacanza, gli edifici storici, le chiese, le abitazioni indipendenti con superficie inferiore ai 50 mq. Gli edifici sotto la classe energetica D, secondo dati ENEA, sono circa 11 milioni, 9 milioni secondo altre analisi”.
All’approvazione della Direttiva Europea il 14 marzo 2023, è seguita una lunga discussione con la decisione nel trilogo del 12 ottobre 2023 di abbandonare gli obiettivi e le scalette fissate. I vari Stati dovranno realizzare un piano nazionale di riqualificazione energetica degli edifici, entro due anni. L’accordo prevede la riduzione dei consumi con il patrimonio edilizio residenziale che deve ridurre il consumo medio di energia del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
“Si dovrebbe partire – ha evidenziato il consigliere CNGeGL Pietro Lucchesi - dagli edifici più energivori che in classe G profonda sono circa 1,8 milioni. L’accordo, inoltre, prevede che le nuove costruzioni dal 2028 dovranno essere a emissioni zero e dal 2040 lo stop agli impianti di riscaldamento a combustibili fossili. La portata degli interventi da attuare è enorme. Si tratta di 11 milioni di edifici da efficientare sotto la classe energetica D. Con il Superbonus, e un tour de force della categoria, ci sono stati interventi per circa un milione di unità immobiliari residenziali, nulla rispetto agli 11 milioni da efficientare nei prossimi anni. L’obiettivo dato dalla Comunità europea per il 2030, e che dovrà essere ripreso dal Piano nazionale, è l’efficientamento di 1,8 milioni di edifici in classe G, quindi più di 300mila l’anno”.
“Questo indicatore - le parole del Consigliere CNGeGL Pietro Lucchesi in assemblea - deve farci spaventare e riflettere, ma deve anche dirci che ci sono di idee da mettere in campo professionalmente e un bel po’ di lavoro da fare per cogliere al meglio questa opportunità. Tra le nostre azioni il contenimento dei consumi, quindi ottemperare alla classe energetica senza interventi sull’edificio ma solo sull’impiantistica. Dobbiamo perseguire poi il risparmio energetico degli edifici e acquisire competenze per far sì che si faccia una progettazione con criteri ambientali generali. L’economia circolare è, infine, quella che dovremmo ben valutare: decostruzione, costruzione e riqualificazione dell’esistente. E poi compensazione di CO2 con il verde”.
Fondamentale per analizzare e prevenire le necessità di competenze future, è stato preparato un corso in 10 moduli di 40 ore in modalità asincrona su Geoweb: il Corso per consulenti sulle tecnologie per l’efficienza energetica. Obiettivo, in primo luogo, rispondere a tutte quelle che saranno le consulenze sugli adempimenti da seguire. E poi, importante, la filiera di professionisti da mettere in campo per avere la migliore operatività per raggiungere gli obiettivi.
“Noi siamo i primi a dare la consulenza al cliente, noi ci portiamo dietro la filiera. Con questo corso, realizzato dalla nostra Fondazione - aggiunge il consigliere CNGeGL Pietro Lucchesi - vogliamo aggiungere una competenza con tutte le nozioni attualizzate. Importante, ad esempio, non solo il riscaldamento dei volumi ma anche il raffrescamento, per il quale si consuma più energia. Bisogna ottemperare a queste nuove esigenze in funzione di tutte le fasi climatiche. È un corso praticissimo, senza calcoli. Siamo d’accordo che dopo questo corso si potrà andare avanti con chi vorrà approfondire ed entrare nei calcoli”.
Il corso consente di promuovere l’uso razionale dell’energia anche attraverso l’informazione e la sensibilizzazione degli utenti finali, la formazione e l’aggiornamento degli operatori del settore; orientare la progettazione; intercettare le future richieste del mercato, passaggio che coinvolgerà tutto il patrimonio immobiliare in tutte le sue operatività, non solo sulla riqualificazione energetica ma anche sul valore del patrimonio immobiliare stesso. Per tutto questo dovrebbero essere previsti degli incentivi, soprattutto a sostegno delle classi meno abbienti e premianti per la maggior prestazione energetica.
“Infine - conclude il consigliere CNGeGL Pietro Lucchesi rivolgendosi ai presidenti - tutto questo lavoro deve essere portato sui territori perché rappresenta un passaggio forse difficile da percepire ma è un investimento sulla nostra professione. Poi se sull’efficientamento energetico ci mettiamo l’attenzione all’ambiente, facciamo un’evoluzione sia personale che civica. È un buon impianto di partenza, dobbiamo continuare su questa strada, anche per i numeri che sono colossali. Per efficientare il patrimonio immobiliare esistente ci vogliono 1.000 miliardi. Capisco che spaventa ma questa deve essere un’opportunità da portare nel territorio”.
QUI la presentazione