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Assemblea dei Presidenti, al centro della prossima assise di categoria il titolo universitario che unisce le generazioni
La recente proclamazione della prima laurea triennale professionalizzante in "Professioni tecniche per l'edilizia e il territorio" (classe L-P01), presso l'Università di Genova, evidenzia le potenzialità di un piano di studi dedicato all’ambiente (costruito e non) e al territorio, in grado di suscitare un interesse trasversale fra gli studenti e i professionisti. Questo, come altri aspetti, saranno trattati nei lavori della prossima Assemblea dei presidenti dei Collegi provinciali; una assise totalmente tematica preceduta da una tavola rotonda a cui interverranno i docenti universitari responsabili dei 25 corsi di studi finora avviati nel nostro Paese. Ce ne parla il consigliere CNGeGL Paolo Ghigliotti in un articolo a sua firma
di Paolo Ghigliotti
Dalla attenta analisi dell’attuale contesto economico e sociale che ha sottolineato ripetutamente l’esigenza di una formazione professionale intermedia, più rispondente alle richieste di un mercato in continua e rapida evoluzione, è per merito di una felice e valida intuizione (perché no) che una delle professioni più poliedriche e radicate del nostro Paese, oggi ha saputo voltare pagina. Un risultato ottenuto a valle di un iter legislativo indubbiamente lungo ed articolato, che ci ha visti impegnati su molti fronti, ma che oggi ci consente di raccogliere i primi importanti risultati che contribuiscono a far in parte dimenticare gli sforzi compiuti.
Ora (finalmente) ci troviamo dinnanzi ad un modello di studi che risponde alle esigenze del mercato e alla crescente ricerca di figure specializzato, capaci di operare nel territorio anche collaborando con altri tecnici nel recupero ambientale, nella sostenibilità e nell’affrontare le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo. Non solo, gli studenti che entreranno a far parte della nostra categoria saranno i protagonisti della transizione energetica e dell'innovazione digitale, contribuendo alla ultimazione dei progetti del PNRR e alla attuazione della direttiva EPBD ((Energy Performance of Buildings Directive), oltre all'applicazione dei bonus edilizi: elementi certamente indispensabili per la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano esistente. Questa evoluzione offrirà alla Categoria l'opportunità di diventare il motore del cambiamento green nell'edilizia, garantendo a ciascuno una prospettiva dinamica e la possibilità di una solidità economica.
E ora possiamo (con orgoglio) annoverare un altro punto di forza a questa proposta formativa universitaria: piace a tutti e unisce le generazioni.
Questo secondo aspetto, proprio la recentissima proclamazione della laurea di Francesco Delfino, un geometra diplomato di 55 anni, conferma quanto i professionisti affermati, accanto ai giovani iscritti, credano in questa scelta. Una combinazione che ha avuto ovunque una eco significativa; anche nelle altre sedi universitarie, la presenza dei “senior” è stata accolta con grande favore sia dagli atenei, che dalla categoria, ed è stata ritenuta un elemento utile a contribuire e a favorire il coinvolgimento e la partecipazione intergenerazionale, oltre a rendere lo scambio di esperienze legate alle pregresse attività lavorative maturate, un ulteriore plus di questo titolo.
Non da meno, una delle potenzialità del nuovo percorso di laurea L-P01, consiste proprio nella variegata provenienza degli iscritti. In molti atenei, i neo studenti diplomati allo scientifico (solo per fare uno dei tanti esempi) sono in numero pari o talvolta anche superiore rispetto a quelli del CAT. Ragione che ci ha permesso di definire questo comune denominatore: è con(vincente) questa particolare e innovativa form(a)zione accademica sull’ambiente (costruito e non) e sul territorio che, dal secondo anno, viene caratterizzato da una molteplicità di laboratori didattico/pratici che consentono allo studente di avvicinarsi in modo concreto e pratico alle materie caratterizzanti la nostra professione, mentre il terzo anno, attraverso il tirocinio pratico valutativo (TPV) da svolgere presso gli studi professionali e/o nelle imprese, consente la discussione di una prova che permette l’accesso diretto all’albo professionale dei geometri, azzerando i tempi prima necessari per sostenere un esame di Stato e poi introdursi nel mercato del lavoro.
Non in ultimo, questo corso di laurea rappresenta una scelta strategica per la nostra categoria: recepisce le direttive comunitarie sulla libera circolazione delle professioni (laurea EQF6, titolo che equipara ai professionisti abilitati a esercitare nella comunità europea) e dimostra una forte responsabilità sociale verso le nuove generazioni, costituendo un'azione concreta per contrastare l’abbandono degli studi e ridurre il fenomeno dei NEET (Not in Education, Employment or Training).
Per questi motivi, i tempi sono oramai maturi per fissare in agenda una convocazione tematica dell’Assemblea dei presidenti dei Collegi provinciali, preceduta da una tavola rotonda a cui saranno chiamati a partecipare i docenti universitari responsabili dei 25 corsi di studi accademici avviati negli atenei nazionali. Una scelta che considera la “giovane” età del nostro percorso universitario, ha lo scopo di consolidare una collaborazione costruttiva con il mondo accademico e, soprattutto, vuole analizzare le buone prassi che, in alcuni atenei, hanno permesso il raggiungimento di risultati rilevanti, da poter replicare altrove.
A presto!
QUI l’articolo de Il Secolo XIX sulla prima proclamazione di laurea all’università di Genova