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Alluvione in Emilia Romagna, progettare responsabilmente per mitigare il rischio idrogeologico
Il presidente CNGeGL Paolo Biscaro parla ai microfoni di Radio Vaticana della stretta correlazione fra il consumo di suolo e lo straripamento dei fiumi, uno dei fattori determinanti a cui si aggiunge l’intervento di rilevazione, censimento e progettazione sostenibile del territorio da parte del geometra nell'azione di contrasto ai danni provocati dal maltempo. Il suo intervento nel programma “Il mondo alla radio”
Per contenere fenomeni alluvionali come quelli che si sono nuovamente registrati in Emilia Romagna nelle ultime settimane, è stato toccato il tema della riforestazione delle aree boschive deforestate, il controllo dello sviluppo urbano nel rispetto del ciclo idrogeologico, la pulizia e manutenzione dei corsi d'acqua, il recupero e stabilizzazione dei terreni d'altura e, fra le soluzioni più efficaci per ridurre il dissesto idrogeologico, il contenimento del consumo del suolo che amplifica il rischio di straripamento dei fiumi riducendo la capacità del territorio di gestire i flussi d’acqua, aumentando la vulnerabilità delle aree urbane e rurali.
Questi i punti, e altri ancora, al centro dell’intervista rilasciata dal presidente CNGeGL Paolo Biscaro, nel corso del programma “Il mondo alla radio” di Radio Vaticana. Nello spazio radiofonico, il responsabile della categoria ha evidenziato come il contributo dei geometri sia cruciale sotto diversi aspetti, specialmente nella pianificazione e gestione territoriale. Ecco una elencazione di interventi a cui può concorrere il geometra, al fine prevenire eventi simili in futuro.
Pianificazione territoriale e gestione del rischio idrogeologico. I geometri, grazie alla loro profonda conoscenza del territorio, possono individuare le aree più vulnerabili a fenomeni come alluvioni, frane e dissesti idrogeologici. Attraverso la mappatura dei rischi e l’analisi dei dati topografici, possono collaborare alla progettazione di piani regolatori che prevengano la costruzione in aree a rischio e promuovano interventi mirati di mitigazione del rischio.
Progettazione di infrastrutture resilienti. Un aspetto fondamentale è la progettazione di infrastrutture in grado di resistere meglio agli eventi naturali estremi. I geometri, applicando i Criteri Ambientali Minimi (CAM) e seguendo l’approccio “Life Cycle Assessment” (LCA), possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale e migliorare la resilienza delle opere edili e delle infrastrutture stradali, attraverso l'uso di materiali ecologici e soluzioni tecniche avanzate.
Monitoraggio continuo e manutenzione del territorio. Una delle chiavi per prevenire futuri disastri è il monitoraggio costante del territorio. I geometri possono condurre ispezioni regolari, monitorando lo stato di fiumi, argini e versanti, e segnalare situazioni critiche che richiedono interventi preventivi. La loro attività di controllo sullo stato delle infrastrutture, come ponti e strade, è essenziale per evitare che si verifichino situazioni di emergenza.
Educazione e sensibilizzazione del pubblico. I geometri, attraverso la loro attività professionale, possono svolgere un ruolo importante nel sensibilizzare la popolazione e le istituzioni locali sull’importanza della gestione sostenibile del territorio e dell’adozione di misure preventive. Questo può includere la promozione di buone pratiche edili, l’uso di materiali più sicuri e l'importanza della manutenzione preventiva.
Collaborazione con le istituzioni e le autorità locali. Il lavoro dei geometri non si limita alla progettazione e alla costruzione. La collaborazione con le autorità locali è vitale per pianificare interventi di prevenzione su larga scala, ad esempio la costruzione di bacini di laminazione per ridurre il rischio di alluvioni, la creazione di opere di difesa idraulica, o la riqualificazione di aree degradate.
In conclusione, il geometra può contribuire in modo sostanziale alla prevenzione di eventi catastrofici futuri attraverso una pianificazione territoriale intelligente, l'adozione di pratiche costruttive sostenibili e un monitoraggio costante del territorio. Questo ruolo di "guardiano del territorio" è centrale per la sicurezza e la resilienza delle comunità locali.
QUI l’intervista (dal minuto 1:05 in poi)
Foto di Matteo Catanese su Unsplash