HeaderNews

COMUNICAZIONE

News

Asset Publisher

angle-left "Salva casa": architetti, ingegneri e geometri chiedono insieme una nuova legge urbanistica
16/07/2024

"Salva casa": architetti, ingegneri e geometri chiedono insieme una nuova legge urbanistica

A fronte di un corpus urbanistico-giuridico risultante da una lunga e controversa serie di atti legislativi di diverso rango e di diversa impostazione, i tre Consigli Nazionali, il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, ancora una volta prendono atto che il legislatore - con il “Salva casa” di prossima conversione in legge - è costretto a complessi (quanto parziali) esercizi interpretativi per coniugare norme ormai ottuagenarie e normative nazionali e regionali, che si sono affastellate nei decenni, rendendo sempre più incerta la materia del governo del territorio, disciplina che dovrebbe invece avere capacità di visione e indirizzo delle trasformazioni urbane ed edilizie

 

Questo alla base della richiesta avanzata dalle tre categorie di professioni tecniche: il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati auspicano che il “Salva casa” sia il punto di partenza per una rapida, quanto necessaria, stagione di rinnovo del quadro normativo urbano, non più procrastinabile e non curabile con interventi legislativi parziali.

Una proposta ponderata che, osserva come dalla legge 1150 del 1942, la giurisdizione italiana abbia stratificato per oltre 80 anni norme che rincorrono a posteriori l’evoluzione delle città e dei territori invece di gestirli e, come lo stato di materia concorrente Stato/Regioni introdotta dal 2001, ha ulteriormente confuso il panorama del diritto urbanistico, mancando una legge nazionale di principi che avrebbe dovuto indirizzare le diverse norme regionali e locali.

Inevitabile la conclusione: riformare il sistema di norme in materia di edilizia e urbanistica, che risulta ormai non più differibile per poter rispondere alle esigenze di semplificazione e razionalizzazione che siano in grado di supportare e facilitare la crescita ed un futuro sostenibile per il nostro Paese insieme agli obiettivi di pianificazione volti al recupero del patrimonio edilizio esistente, alla riduzione del consumo di suolo, alla rigenerazione urbana, alla sostenibilità ambientale delle costruzioni, all’efficientamento energetico ed alla sicurezza, resistenza, affidabilità degli edifici.

La filiera delle costruzioni e con essa tutti gli operatori coinvolti, siano essi professionisti, imprese, amministrazioni pubbliche, deve poter operare con certezze del diritto, dei tempi e delle procedure. Poiché queste ultime risultano sempre più incerte, spesso gli addetti ai lavori si trovano immobilizzati da controverse interpretazioni, senza poter attuare interventi in città che potrebbero rappresentare delle eccellenze nazionali, nonché rispondere alle esigenze dei mercati che chiederebbero una internazionalizzazione e standardizzazione dei processi.

 

QUI il comunicato stampa congiunto CNAPP, CNI e CNGeGL