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"Non perdere mai la voglia di voler crescere, di voler imparare e di voler migliorare"
La testata Azimut cura e pubblica una intervista approfondita al consigliere nazionale CNGeGL Maria Alfiero. In questa narrazione, il dirigente di categoria si racconta e descrive il suo impegno, non senza sottolineare il progresso - seppur lento - della presenza femminile ai vertici. In particolare, però, traccia in esclusiva per i colleghi uno scenario su alcuni dei principali temi del momento. Opportunità e formazione su AI: l’Intelligenza Artificiale può dare un vantaggio competitivo concreto, ma serve una preparazione mirata per integrarla nei processi di lavoro; Prospettive di lavoro “green”: le scadenze per l’efficientamento del patrimonio edilizio porteranno molto lavoro, ma bisogna arrivarci formati e pronti; Reputazione e orientamento: c’è una strategia nazionale per far conoscere meglio la professione, attrarre giovani e rafforzare la percezione di competenza presso clienti e istituzioni. Buona lettura!
Cominciamo a conoscerci: quale è stato il suo percorso formativo e professionale? Quali cariche ha ricoperto in passato negli organi di categoria?
Il mio percorso formativo inizia molto presto. Mio padre, essendo diplomato geometra e tecnico comunale, mi porta spesso con sé, anche negli studi di vari professionisti. Lui inconsapevolmente, grazie a questa esperienza mi fa innamorare di questa professione. Dico "inconsapevolmente" perché, al termine delle scuole medie, quando gli comunico la mia volontà di diventare geometra, mi risponde che forse è un lavoro troppo “maschile” e che dovrei pensarci bene. Tuttavia, la mia determinazione riesce a prevalere.
Durante gli anni delle scuole superiori, da subito svolgo praticantato presso studi tecnici e seguire spesso in cantiere il fratello di mio padre, titolare di un'impresa edile. Conseguendo il diploma presso l’Istituto Tecnico per Geometri “Vilfredo Pareto” (2003-2004), successivamente ho anche effettuato un tirocinio presso lo studio dell’architetto Cavallo Castrese. Inoltre, collaboro con grande assiduità alla società s.n.c. “Edil Paolina, della quale divento anche socia, già nell’ottobre 2004, fino dicembre dell’anno 2016. Per me, far parte di questa società e andare tutte le mattine in cantiere è stata un’esperienza fondamentale. Imparare a interagire con operai e fornitori aiuta a diventare pratici e diretti, risolvendo problematiche in breve tempo, perché i tempi del cantiere sono frenetici. Questa esperienza contribuisce anche a sviluppare un modo di pensare diverso durante la progettazione, aiutandomi a capire come il progetto si trasformerà una volta realizzato.
Terminato il tirocinio, nel 2008 apro la partita IVA e mi iscrivo al Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di Napoli, iniziando così l’esercizio della professione con uno studio tutto mio. Nel 2013, entro a far parte del Consiglio Direttivo del Collegio Geometri e Geometri Laureati di Napoli; nel 2016 vengo nominata Segretario dello stesso Collegio. Nel frattempo, dal 2014 al 2016, mi viene affidato anche il ruolo di Delegata presso il CUG del CUP di Napoli e delegata della Consulta Regionale delle Donne, incarichi che ricopro fino al 2016.Laurea breve in ingegneria civile ed Ambientale conseguita nell’anno 2016, Laurea Magistrale in ingegneria della Sicurezza conseguita nell’anno 2019. Dal 2021 al 2024, rivesto nuovamente il ruolo di Delegata nella Consulta Regionale delle Donne e, sempre nello stesso periodo, sono Delegata presso la Consulta delle Costruzioni del gruppo ANCE Napoli. Dal 2020 ad aprile 2025, assumo anche il ruolo di Delegata presso la Cassa Geometri. Nel 2021 costituisco una società “ARPROJECT società Cooperativa” di cui attualmente sono Vice presidente.
A giugno 2024, infine, ricevo la carica di Consigliera Nazionale dei Geometri, oltre a questo sono entrata a far parte del Consiglio d’Amministrazione di Fondazione Geometri e di Geoweb SpA, ruoli di cui sono molto fiera e verso i quali dedicherò il massimo impegno per contribuire a portare sempre più in alto la nostra Categoria.
Che bilancio può fare ad un anno dalla sua elezione nel Consiglio Nazionale dei Geometri? Su quali punti ha focalizzato la sua azione tenendo conto delle deleghe che le sono state assegnate?
Il bilancio che posso fare di questo anno, che è volato via. Quando si è presi da tante cose, il tempo passa senza accorgersene. Ho avuto la fortuna di essere in una squadra composta da 10 persone eccezionali, professionisti di grande spessore. Senza rendersene conto, mi hanno fatta crescere molto nell’ultimo periodo. Da ognuno di loro ho imparato qualcosa che mi sta aiutando ad affrontare questa entusiasmante avventura.
Spesso non è semplice, perchè, come accade anche nella professione di geometra, non ci sono orari fissi, né sabati e domeniche in cui la macchina del CNGeGL si ferma. Tuttavia, tutto ciò non pesa, ho la consapevolezza che ciò che sto facendo non è solo per me stessa, ma per tutta la categoria, e questo mi riempie di orgoglio.
Per quanto riguarda le mie deleghe, mi sono avvicinata al mondo dell’AI in un periodo in cui questa è in continua evoluzione, molto di più di tanti altri settori. Non è semplice seguire questa materia, perché è in continua evoluzione, molto più di tante altre. Stiamo comunque cercando di creare progetti che possano aiutare i geometri ad affrontare al meglio la propria professione.
Per quanto riguarda l’orientamento e l’università, stiamo formando una squadra con la commissione Nazionale che, riesca a portare nelle scuole e tra i giovani le nostre idee, cioè: che il geometra è un professionista di alto livello, in grado di operare in tantissimi settori, e rappresenta un vero aiuto per i cittadini. Questo tema dell’orientamento sto cercando di integrarlo anche all’interno del gruppo giovani, perché si è capito che quando i giovani parlano ai giovani, il messaggio arriva molto più direttamente.
Con i componenti del gruppo giovani geometri nazionale abbiamo diversi progetti in “cantiere”, come quello di far diventare il gruppo giovani geometri del CNG anche portavoce della società Geoweb SpA. Credo molto in questo gruppo, perché è composto da persone piene di energia e volontà. Muovendosi nel modo giusto, potrebbero creare una rete all’interno della nostra Categoria a livelli mai raggiunti fino ad oggi.
Con la commissione edilizia ed urbanistica stiamo lavorando per proporre migliorie al Testo Unico, che possano aiutare i Colleghi ad avere strumenti migliori per lavorare sul patrimonio edilizio italiano. Inoltre, questo gruppo si sta impegnando molto sul tema “green”, perchè ci sono scadenze entro le quali il patrimonio dev’essere efficientato e gli ambienti resi più salubri. Questo porterà a breve molto lavoro in questo settore, ma è fondamentale che i nostri Colleghi siano preparati e pronti ad affrontare questa sfida. Per questo, dobbiamo formarli e informarli nel modo giusto.
Infine, avendo la delega alla “reputation” del geometra, stiamo cercando di promuovere le potenzialità della nostra professione presso tutte le categorie di persone: ai giovani, per far loro vedere le prospettive di lavoro che offre; ai genitori, per far capire loro che il percorso del geometra può essere una grande opportunità per il futuro dei loro figli; ai clienti, per far comprendere che il nostro lavoro richiede preparazione e professionalità. Una delle iniziative di maggior rilievo in questo senso è una campagna pubblicitaria nazionale “Il Geometra è di casa”, abbinata al seguitissimo programma televisivo “Casa a Prima Vista”. Si tratta, in assoluto, della prima serie di spot che si basa su uno storytelling dedicato alle consulenze del geometra nell’ambito della compravendita immobiliare.
Qual è la sua esperienza personale di donna che opera in una professione tradizionalmente maschile? Ha avvertito dei cambiamenti positivi negli ultimi anni?
Oggi, le donne devono ancora impegnarsi molto per far apprezzare e riconoscere pienamente le proprie capacità. Nonostante i progressi fatti, spesso si trovano ad affrontare pregiudizi e atteggiamenti stereotipati che sottovalutano le loro competenze rispetto a quelle dei Colleghi. In molti contesti, c’è ancora la tendenza a interpretare il successo femminile come un risultato dovuto a fattori esterni, come l’aspetto estetico o la possibilità di rispettare quote di genere, piuttosto che al merito e alle qualifiche professionali.
Fortunatamente, sotto questa apparenza di chiusura, non c’è una resistenza totale al cambiamento. Con dedizione, perseveranza e una ferma volontà di dimostrare il proprio valore, le donne in molte professioni, tra cui anche quella di geometra, riescono a superare gli stereotipi e ad emergere. Tuttavia, questa strada spesso richiede uno sforzo supplementare rispetto ai colleghi maschi, che vengono automaticamente considerati più capaci o più adatti a ruoli di responsabilità.
Dal mio personale percorso, posso dire che negli ultimi anni si sono avuti dei segnali di miglioramento, anche se in modo ancora timido. Ricordo che, all’inizio della mia carriera, era comune dover dimostrare con maggiore insistenza le mie competenze e affrontare commenti o atteggiamenti che sottolineavano il mio ruolo di donna, piuttosto che il valore del mio lavoro. Essere membro del Consiglio Nazionale dei Geometri è stata, e rappresenta tutt’oggi, una grande soddisfazione e un segnale che la professione sta iniziando a riconoscere le capacità delle donne e ad aprire spazi di rappresentanza e leadership.
Personalmente, posso affermare di aver notato negli ultimi anni segnali di cambiamento positivi, anche se il percorso è ancora lungo. La presenza di donne nelle istituzioni, nelle realtà professionali e all’interno di Consigli Nazionali come il nostro, è un segnale di maggiore apertura e riconoscimento del valore delle donne nella professione tecnica. Sono molto orgogliosa di far parte del CNG e GL, dove posso contribuire a promuovere una cultura più inclusiva e a sostenere altre donne che vogliono affermarsi in questo mondo tradizionalmente maschile.
Resto convinta che, attraverso una maggiore visibilità, un impegno costante nella formazione e un sistema di supporto reciproco, sarà possibile creare un ambiente professionale più inclusivo, equo e stimolante per tutte le donne che desiderano affermarsi in questa professione. Solo così potremo contribuire a cambiare le percezioni, abbattere gli stereotipi e aprire realmente le porte a un futuro in cui il talento e la merito di ogni individuo siano riconosciuti senza distinzione di genere. È un percorso ancora in evoluzione, ma sono certa che, con determinazione e collaborazione, riusciremo a costruire una professione più giusta e aperta per tutte.
Quante sono oggi le donne Presidenti di Collegi Provinciali? Stiamo assistendo ad un trend di crescita? Secondo lei qual è il l’apporto specifico di una maggiore presenza delle donne nei direttivi e in posizioni apicali dei Collegi provinciali?
Nel 2019, la componente maschile dominava nettamente la rappresentanza istituzionale: le donne Presidenti nei 110 Collegi provinciali erano soltanto 10, pari a circa il 10% del totale. Un dato comunque in crescita rispetto alla tornata elettorale precedente al congresso svoltosi in quell’anno. Tutte le Presidenti si collocavano in una fascia d’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Lo stesso squilibrio si rifletteva nella distribuzione per genere degli iscritti all’Albo, sebbene le proiezioni per gli anni successivi indicassero un andamento positivo, con una crescita superiore alla media annua stimata.
Una previsione che si è effettivamente avverata: oggi, le donne alla guida dei Collegi provinciali rappresentano quasi il 20% del totale. Si tratta di un gruppo eterogeneo, ma unito da una matrice comune che ne definisce l’identità: determinazione, senso pratico e una spiccata attitudine alla collaborazione. Alcune di loro hanno iniziato a distinguersi nella categoria sin da giovanissime e, intrapresa la strada della dirigenza, hanno ricoperto più mandati consecutivi, dimostrando capacità di leadership e visione.
La rappresentatività istituzionale femminile è altresì diffusa nella composizione dei direttivi dei collegi provinciali, composti da 170 donne e 802 uomini dirigenti; ricoprono attualmente la carica di presidenti 15 donne, le altre 155 hanno conquistato posizioni come vice presidente, tesoriere, segretario e consigliere, ampliando decisamente la rappresentanza rispetto al 2019; in ambito nazionale, 3 donne geometra hanno assunto un ruolo: la consigliera di Cassa Geometri Francesca Muolo, la nuovissima eletta il giorno 27 maggio 2025 Paola Passeri ed io.
Gli elementi oggettivi e i fattori soggettivi che si intersecano delineando il nuovo orizzonte di questa professione, a prerogativa storicamente maschile, mi hanno indotta a una lunga riflessione, spinta a rimboccarmi le maniche e convinta che ci potremo registrare - nel medio periodo – ulteriori incrementi della presenza femminile. Saranno questi i mutamenti che favoriranno la partecipazione delle donne nella categoria a livello decisionale.
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| PRESIDENTE | COLLEGIO |
| 1 | SIMONA DOMIZIOLI | ANCONA |
| 2 | DENISE AVOYER | AOSTA |
| 3 | DONATELLA CURLETTO | ASTI |
| 4 | SIMONA GUIDO | CAMERINO |
| 5 | PAOLA BRUNELLI | FERRARA |
| 6 | LUANA TUNINI | GORIZIA |
| 7 | PAOLA PASSERI | MACERATA |
| 8 | TIZIANA MARRAZZO | MASSA CARRARA |
| 9 | PAOLA GELMUZZI | MODENA |
| 10 | DANIELA SPINARDI | MONDOVI' |
| 11 | ROBERTA LECORDETTI | PARMA |
| 12 | GIUSEPPINA BRUZZESE | POTENZA |
| 13 | MICHELA BOTTEGHI | RIMINI |
| 14 | LUISA ROCCIA | TORINO |
| 15 | CLAUDIA CARAVATI | VARESE |
Quali sono i provvedimenti che il Consiglio Nazionale sta prendendo per facilitare l’accesso delle donne alla professione?
In passato, la Categoria ha promosso iniziative finalizzate a sostenere la formazione, lo sviluppo e l’advocacy delle donne geometra. Nei programmi della nostra consiliatura, si intende dare impulso a nuove iniziative, grazie anche al ruolo istituzionale che ricopro, si potrebbe creare un nuovo progetto assieme alle Presidenti ed alle componenti dei Consigli Direttivi dei vari Collegi Provinciali.
A riguardo di queste tematiche, vorrei condividere una riflessione. Spesso le donne riescono a vedere con un pochino più di chiarezza le differenze di genere rispetto ad un uomo, non per dire di avere maggiori capacità o sensibilità, ma per il semplice fatto che ad un uomo non capitando situazioni nelle quali gli si fa sentire la differenza giustamente non può percepirla.
Tuttavia, creare misure effettive che contribuiscano a colmare questa disparità non è semplice, perché questa si manifesta più profondamente nella società che all’interno della categoria.
Pertanto, non si tratta tanto di temi tangibili, ma piuttosto di un modo diverso di percepire e valorizzare le persone. Quello che dovrebbe cambiare è il modo in cui si guarda alla persona e l’autorevolezza che si attribuisce, al di là del genere.
Lo stesso principio vale anche per le rappresentanze nei Consigli dei vari Collegi, dove da alcuni anni sono presenti maggiori figure femminili, sia di Presidenti che di Consigliere. Sebbene la presenza femminile sia ancora inferiore rispetto a quella maschile, questa percentuale non può essere considerata insufficiente, in quanto riflette semplicemente la distribuzione numerica degli iscritti, uomini e donne, alla Categoria.
Negli ultimi anni è esploso fortemente il tema dell’intelligenza artificiale. Quali sono a suo parere i pericoli o le opportunità per la categoria dei Geometri?
Credo che l’esplosione del tema dell’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità straordinaria per la nostra categoria di Geometri di elevarsi a un livello ancora più performante e organizzato nei confronti della clientela. Per sfruttare al meglio questa rivoluzione tecnologica, è fondamentale che la nostra professione investa in formazione specifica, per acquisire le competenze necessarie a comprendere, utilizzare e gestire gli strumenti di AI in modo etico e responsabile.
Attraverso una formazione approfondita, possiamo integrare le tecnologie di AI nei nostri processi lavorativi, offrendo servizi più precisi, veloci e innovativi. In questo modo, potremo presentare ai clienti soluzioni più avanzate, trasparenti e personalizzate, rafforzando la nostra credibilità e differenziandoci sul mercato. L’utilizzo consapevole dell’AI ci permette di gestire in modo più efficace le analisi, la progettazione e il monitoraggio, garantendo un livello di qualità e affidabilità ancora superiore.
Inoltre, un’organizzazione professionale più strutturata riguardo all’AI ci consentirà di comunicare in modo più chiaro e competente con la clientela e potremmo organizzare meglio tra colleghi le varie collaborazioni utilizzando programmi che ci aiutino nella coordinazione tra noi, spiegando i vantaggi di queste tecnologie e rassicurando sulla loro affidabilità. Ricordiamo che il nostro ruolo non è sostitutivo, ma complementare: possiamo guidare i clienti nel comprendere i benefici delle innovazioni, mantenendo sempre un forte focus sull’etica, sulla responsabilità e sulla qualità del servizio.
In definitiva, anche in questo scenario, la chiave del successo sarà investire in formazione continua, adottare un approccio etico all’uso dell’AI e organizzare i nostri servizi in modo più professionale. Solo così potremo rafforzare il nostro ruolo di professionisti di fiducia, capaci di coniugare tradizione e innovazione a favore dei nostri clienti e della collettività.
Un augurio per la sua professione?
L’augurio che vorrei dare a me stessa è quello di non perdere mai la voglia di voler crescere, di voler imparare e di voler migliorare. Il mio sogno è quello di riuscire in un futuro a realizzare qualcosa di positivo per cui le persone si ricordino di me. In ultimo vorrei augurare a me stessa di riuscire ad avere sempre il giusto connubio tra forza e serenità che mi permetta di affrontare ogni sfida che questa professione o la vita voglia prospettarmi.
QUI il collegamento all'intervista, pubblicata da pagina 22 in poi