HeaderArchivioNews

NEWS

Archivio news (2020-2014)

Asset-Herausgeber

“Gli immobili in Italia” il sesto rapporto del Dipartimento Finanze (Mef) e delle Entrate

31/05/2017

“Gli immobili in Italia” il sesto rapporto del Dipartimento Finanze (Mef) e delle Entrate

Case di proprietà, profilo dei locatari, agevolazioni fiscali: il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate fotografano il patrimonio immobiliare italiano


Quasi 20 milioni di famiglie (77,4%) sono proprietarie della casa in cui abitano, con percentuali più alte nel Sud e isole (82,9%) e al Nord (75,3%), mentre il dato scende sensibilmente al Centro (73,9%). Dal 2016 cala anche il prelievo sugli immobili, diminuito di 4,4 miliardi, di cui 3,6 sulla prima casa. L’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in collaborazione con il partner tecnologico Sogei, danno conto della situazione del patrimonio immobiliare italiano al 31 dicembre 2014, nella sesta edizione del rapporto “Gli immobili in Italia”, presentato a Roma il 29 maggio 2017.

Ipotizzando che ad ogni abitazione principale corrisponda una famiglia, nel 2014 in Italia il 77,4% delle famiglie risultano proprietarie dell’abitazione in cui risiedono: l’uso principale delle proprietà detenute da persone fisiche è quello di abitazione principale (62,6%), mentre il 17,9% è rappresentato dalle cosiddette “seconde case” e solo l’8,8% dello stock abitativo è dato in locazione. Un ulteriore 2,8% è occupato dalle abitazioni date in uso gratuito ad un proprio familiare. 
Il valore medio nazionale degli immobili si attesta intorno ai 170 mila euro, con un valore unitario di 1.450 €/m2 (dato 2014), in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. A livello regionale la variabilità è abbastanza sostenuta e va dai circa 285 mila euro in Trentino Alto Adige ai circa 82 mila euro nel Molise. Lo studio entra poi nel dettaglio della situazione immobiliare nelle tre principali metropoli italiane. La città che detiene la quota più alta delle famiglie proprietarie di case di residenza è Roma (quasi il 65% del totale), seguita però a breve distanza da Napoli e Milano, rispettivamente 62% e 58%. 

Il rapporto traccia anche un profilo dei proprietari: il 63% dei contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nel 2014 (25,7 milioni) risulta proprietario di immobili o di quote immobiliari. Di questi, la quota maggiore la detengono i lavoratori dipendenti e i pensionati (81,7%) mentre crescono i proprietari senza figli a carico (76,6% del totale). Il 34,9% dei locatori (quasi 1,7 milioni) ha un’età compresa tra 51 a 70 anni, seguono i proprietari con età compresa tra 31 e 50 anni (il 23,1%) e gli ultrasettantenni (il 22,2%), mentre i locatori con meno di 30 anni sono il 2,4% del totale. 

Per quanto riguarda la tassazione, dal 2016 il prelievo sugli immobili si è ridotto di 4,4 miliardi di cui 3,6 miliardi riferibili all’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali non di lusso. Ne hanno beneficiato 19,5 milioni di contribuenti (per il 75% lavoratori dipendenti e pensionati) per un risparmio medio pro capite di 175 euro annui. Il gettito complessivo relativo al prelievo sugli immobili è costituito per il 48% dall’Imu e solo dal 3% dalla Tasi, per effetto dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sulle abitazioni principali. Il gettito da imposte di natura reddituale è pari al 21% del totale ed è in gran parte attribuibile all’Irpef (14% del totale) e alla cedolare secca sulle locazioni abitative (5%), il cui gettito cresce di anno in anno. L’Iva sulle compravendite di immobili rappresenta il 13% delle entrate complessive, mentre le imposte di registro e bollo costituiscono il 7% del totale.

Nel volume presentato al Mef, oltre ai dati sulla tassazione anche quelli relativi alle agevolazioni fiscali, in particolare per riqualificazione energetica, ristrutturazioni e messa in sicurezza degli edifici. Nel periodo 2005-2014 sono stati effettuati complessivamente 17,1 milioni di interventi per il recupero del patrimonio edilizio, con un ammontare di spesa totale pari a 94,3 miliardi di euro circa e una spesa media per opera pari a 5,5 mila euro. In particolare, nell’anno di imposta 2014, i contribuenti che hanno riportato in dichiarazione spese per ristrutturazione edilizia, sono 7,6 milioni. La detrazione media è pari a circa 542 euro per contribuente. Gli immobili su cui sono stati effettuati interventi di ristrutturazione sono 719,8 mila e la spesa media maggiore (10,6 mila euro) è sostenuta per gli immobili situati nei piccolissimi Comuni (fino a 5 mila abitanti). Parlando di riqualificazione energetica invece, dal 2008 al 2014 sono stati effettuati 2,7 milioni di interventi, per una spesa totale pari a 19,3 miliardi di euro e una spesa media di 7,2 mila euro. Il 61,7% dei soggetti che richiedono una detrazione sono di sesso maschile e spendono in media 11,4 mila euro, contro i 9,2 mila euro di spesa dei contribuenti di genere femminile. Per entrambe le tipologie di bonus, la distribuzione per classi di età evidenzia che il numero massimo di lavori è sostenuto da contribuenti con più di 60 anni. Da agosto 2013, data di introduzione dell’agevolazione fiscale, a dicembre 2014 sono stati effettuati oltre 45 mila interventi relativi all’adozione di misure antisismiche. L’ammontare totale di spesa per questa categoria di opere è pari a oltre 300 milioni di euro e la spesa media è di circa 6,7 mila euro. Per questi interventi sono state richieste detrazioni per un importo totale pari a circa 19,7 milioni di euro, cui corrisponde un beneficio fiscale medio pari a 435 euro. I beneficiari sono nella maggior parte dei casi di genere maschile (61%) e spendono in media più delle donne (8,7 mila euro, contro i 7,3 mila euro circa spesi dalle donne): di conseguenza beneficiano di una detrazione più elevata (568 euro contro i 476 euro per le donne). Con riferimento alla classe di età, il numero maggiore di beneficiari si registra nelle classi tra i 30 e i 45 anni e oltre i 60 anni (rispettivamente 14,7 mila e 12,8 mila contribuenti).

Infine, riguardo al genere, le donne proprietarie di abitazioni sono circa 886 mila in meno degli uomini ma, nonostante un reddito imponibile nettamente inferiore, il valore delle loro abitazioni risulta maggiore.


ll volume “Gli immobili in Italia” è disponibile gratuitamente, in forma digitale, nelle sezioni dedicate sia sul sito dell’Agenzia delle Entrate sia sul sito del Mef.


QUI il Comunicato